Moltissimi sono i miti e le simbologie correlate all’acqua ma tre in particolare mi sono care e particolarmente vicine all’Acqua Yoga
Matsyendra
Dove nacque lo yoga e chi fu il primo maestro e il primo allievo della storia? Per rispondere a questa domanda dobbiamo addentrarci nella leggenda. Compiendo un salto temporale in un epoca molto remota, quando Shiva, fece ritorno dopo migliaia di anni di meditazione sul Monte Kailash. Impaziente di rivelare tutti i segreti dell’illuminazione a sua moglie Parvati, si ritirarono sulla spiaggia di un’isola, avvolti dal profumo dei fiori di loto. Qui Shiva iniziò a insegnarle tutti i segreti dello yoga.
Un pesciolino nascosto nell’acqua poco profonda li spiava affascinato. Iniziò a imitare le pose con le pinne praticando di fatto yoga in acqua.
Alcuni testi riportano che il pesce ricevette una tale illuminazione che compì un balzo evolutivo in un lasso di tempo infinitesimale, trasformandosi in una creatura divina, mezzo uomo e mezzo pesce. Altre interpretazioni narrano che Shiva vedendolo, gli spruzzo un po’ d’acqua sul muso e questo si tramutò all’istante in Matsyenda, il Dio dei pesci.
Matsyendra fu il primo allievo di yoga e fu anche il primo maestro che ebbe il compito di insegnare lo yoga agli uomini. Compì numerose imprese narrate in Matsya Purāṇa, uno dei più antichi testi della storia delle religioni di tutti i tempi.
Naga Kanya
Praticare Acqua Yoga in un contesto naturale, ci connette allo spirito divino che è in noi. Attivando i sensi, viviamo la natura nel profondo dell’anima. Ne sentiamo l’energia, la forza ma anche la fragilità. Possiamo diventarne protettori come Naga Kanya, una dea tantrica, spirito della natura e custode dei tesori della terra e del mare.

La sillaba NA, antico fonema sanscrito, indica l’acqua dell’oceano. La radice indoeuropea KA è correlata all’acqua di fiumi, laghi, pozzi e in generale tutta l’acqua superficiale. Naga possiede quindi un’etimologia che la collega all’acqua, alla sua sinuosità e fluidità. Il rimando è anche evidente con il termine latino natrix per indicare un serpente acquatico.
Naga Kanya è uno spirito benevolo che possiede un corpo alato, in parte femminile e in parte di serpente. Dietro di lei cinque cobra che le adornano il capo come un ventaglio. Con le mani offre una conchiglia, simbolo di saggezza e crescita spirituale. Si muove flessibile nell’acqua punendo chi non rispetta l’ambiente con inondazioni e alluvioni e premiando chi vive nell’amore della natura.
Serpente Cosmico Śeṣa
L’acqua è un luogo eletto per il rilassamento. Fin da piccoli abbiamo provato immenso piacere a restare a galleggiare a pancia in su, cullati dal mare calmo e sostenuti dall’acqua densa di sali.
Nella mitologia induista troviamo delle raffigurazioni del Serpente Cosmico Śeṣa, un enorme serpente, Con le sue spire attorcigliate, galleggia sull’oceano primordiale fungendo da giaciglio per Viṣṇu che può trovare riposo tra un ciclo di creazione e l’altro, in compagnia di Lakshmi.
Al termine di una lezione di Acqua Yoga andremo a rilassare via via il corpo affidandolo al caldo abbraccio delle acque e ci sentiremo davvero divinamente.
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